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  • annapasquini1979

Incontro con l'autrice: Katiuscia Girolametti


Benvenuta Katiuscia! Iniziamo...

Chi sei? Parlaci di te.

Buongiorno mi chiamo Katiuscia Girolametti nella vita mi occupo di merchandising per una grande azienda internazionale "Lg" ma per passione sono una scrittrice romana (www.katiusciagirolametti.it) è uscito da poco il mio ultimo libro edito dalla Kimerik "la normalità è sopravvalutata" di cui aggiungo un piccolo estratto:

"Sono la mamma di un disabile.

Sono trismamma, cuoca per sopravvivenza e scrittrice di tante storie.

Sono la mamma di Daniele.

Sono la mamma di Manuel.

Sono la mamma di Leo.

Siamo una famiglia fuori dagli schemi. Vivo con quattro maschi, una sedia a rotelle e l’autismo, le ultime due appartengono alla stessa persona; l’au-

tismo è arrivato in casa nostra con il taglio cesareo d’urgenza insieme a Daniele: in una notte sono nati lui e la sua disabilità. È stata lenta, ci ha assorbiti partendo dai pensieri più profondi fino a invadere ogni parte del corpo; prima di arrivare al modello

di cure formidabili che abbiamo oggi, siamo passati per malasanità, medici, finti santoni, pozioni magiche, guarigioni miracolose, cure, bibitoni, noccioline, coccooooo…Tutto si vende! Tutto, pur di

raggirare una coppia di genitori, forse disperati o magari il contrario, troppo pieni di speranza da voler sempre credere in un miracolo o giù di lì.

Siamo una famiglia fuori dagli schemi, illusi che la società possa cambiare, convinti che al mondo non esista cattiveria ma solo tanta ignoranza, non siamo perfetti e non ci interessa assolutamente esserlo. Ho deciso di rendere pubblica la mia storia,

la nostra storia dopo aver passato numerose giornate a raccontare. Leggevo la voglia di sapere e il

mio bisogno di far conoscere, condividere, parlare di disabilità vera, non quella triste che solitamente vediamo nei film che troppo spesso raccontano falsità alterate per vendere nozioni distanti. Non si parla mai di quante difficoltà vive un genitore, di

cosa possa significare iscrivere un figlio a scuola e a quale tipo di socialità sono destinati i nostri ragazzi. Bisogna raccontare, diverso è solo qualcosa che non si ha il coraggio di conoscere, diverso è qualcosa che non appartiene, diverso non è normale. Ma che cos’è

la normalità? Probabilmente devo un seguito alle mie storie perché tutto scorre e corre, e dal bel piccolo bam-

bino che non cammina ora è un ragazzo autistico sulla sedia a rotelle; e il fratello? Beh, da cucciolo solare e sensibile è oggi un preadolescente con poche idee, ma ben chiare."




Parlaci del tuo libro.

È un testo autobiografico in cui mi racconto e racconto la vita di famiglia, una famiglia fuori dagli schemi.



Cos'è per te la diversità?

La diversità per me è un valore che abbiamo perché ci rende unici.


Che risposte hai avuto dai tuoi lettori?

I lettori lo trovano un libro di facile lettura, emozionante e anche molto riflessivo. Di certo un racconto vero, una testimonianza di una delle tante famiglie che si trovano a vivere ma in certi casi sopravvivere nella società di oggi.



Cosa vuoi dire a persone che vivono situazioni simili alla tua?

Alle famiglie come la mia non mi sento di dare alcun consiglio ma solo il mio pieno appoggio e tutta la mia stima.


Prossimi progetti?

Diciamo che il covid e le chiusure stanno ostacolando moltissimo gli eventi prossimi, il libro sta prendendo piede all'interno delle scuole e spesso faccio conferenze video con i ragazzi, adoro le loro domande coraggiose, semplici ma che catturano l'anima del libro; credo che il progetto futuro più bello è quello di aver affidato le mie parole alle generazioni prossime affinché ognuno di loro possa evidenziare la propria unicità.


Grazie Katiuscia e buona fortuna per tutto!


Anna Pasquini

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